L’impianto idraulico è uno degli elementi fondamentali di un’abitazione.
Prima di iniziare i lavori di un appartamento è importante stabilire quale tipo di impianto si desidera installare e il budget a disposizione per raggiungere un buon rapporto qualità-prezzo.
Componenti e caratteristiche dell’impianto idraulico
L’impianto idraulico si compone di varie parti, tra le principali troviamo: la caldaia, i sanitari e la rubinetteria.
Ci sono, però, alcuni elementi “nascosti” che spesso vengono sottovalutati e che invece costituiscono le parti fondamentali di un impianto. Tra questi troviamo la rete di scarico per smaltire le acque utilizzate e indirizzarle nel sistema fognario, le tubature e gli accessori per la conduzione dell’acqua e il depuratore che rende l’acqua potabile.
Le tubature interne rappresentano l’aspetto più delicato dell’impianto, vanno scelte e installate con cura per evitare problemi in futuro, come infiltrazioni e cali di pressione della caldaia.
La dimensione delle tubature deve essere adeguata al tipo di impianto per evitare ostruzioni, alla dimensione dell’appartamento e soprattutto al numero di sanitari ed elettrodomestici che ne dovranno usufruire.

Certificazione di conformità
Quando un installatore o una ditta monta un impianto idraulico è tenuto a rilasciare una certificazione di conformità che attesti che i lavori siano stati eseguiti a norma e nel rispetto delle normative vigenti.
Manutenzione
La manutenzione di un impianto è fondamentale per garantirne il corretto funzionamento nel tempo e una maggiore longevità del prodotto stesso. Tra le principali azioni da eseguire vi è senza dubbio la pulizia delle tubazioni dell’abitazione. Delle tubature pulite consentono, oltre a un aumento della resa e a un rallentamento della loro corrosione, anche una diminuzione dei consumi e un conseguente risparmio economico.
Perché effettuare i lavori all’impianto idraulico
I motivi per effettuare dei lavori a un impianto sono vari.
Tra i principali troviamo l’usura dello scambiatore, l’apparecchio che consente lo scambio di calore tra acque di temperature differenti e solitamente si trova nella caldaia; la calcarizzazione delle tubazioni o piccole perdite causate da microfori; la sostituzione delle vecchie tubature. Quest’ultimo punto richiede maggiori specificazioni, in quanto i vecchi tubi venivano realizzati in ferro – per le tubature di adduzione – e piombo – per le tubature di scarico – mentre oggi i materiali utilizzati sono il PVC e il multistrato.
Tipologie di impianto
Le due principali tipologie di impianto sono il sistema tradizionale e il sistema a collettore.
Il sistema tradizionale, detto anche ad anello, parte dal collettore e tramite un solo tubo si collega a tutti gli elettrodomestici e sanitari della casa tramite un attacco a forma di T.
Il sistema a collettore, invece, più moderno di quello tradizionale, parte sempre dal collettore ma con più tubi dalle dimensioni ridotte che si allacciano direttamente a elettrodomestici e sanitari. Questo sistema richiede molto spazio sotto al pavimento, motivo per il quale solitamente viene scelto nelle case di nuova costruzione che vengono progettate appositamente per creare lo spazio necessario per i tubi.
Essendo un tema abbastanza complesso, vi consiglio sempre di affidarvi a professionisti specializzati che vi seguano in tutta la fase di realizzazione dell’impianto e vi garantiscano un risultato finale degno di nota che eviti brutte sorprese nel tempo.
Per rimanere sempre aggiornati sui trend del momento e sulle caratteristiche tecniche della vostra casa, non perdetevi la mia prossima Atips!