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Ecobonus Sconto in Fattura 2022

Scopri come accedere allo sconto in fattura 2022 con Facile Ristrutturare e realizzare la casa dei tuoi sogni pagando metà prezzo!

27 Gen , 2022 Normative, Consigli

Buone notizie per chi è impegnato in lavori di ristrutturazione edilizia, energetica e impiantistica: con la Legge di Bilancio 2022, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2021, è stato prorogato lo sconto in fattura 2022!

Ricordiamo, infatti, che i soggetti impegnati in ristrutturazioni potranno scegliere se detrarre dalle tasse future le spese sostenute (detrazione fiscale), se optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Non molte aziende possono permettersi di applicare lo sconto direttamente in fattura… ma Facile Ristrutturare si!

Non aspettare 10 anni per recuperare le detrazioni… scopri ora come risparmiare subito il 50% della ristrutturazione! 

Proroga Sconto in Fattura 2022

Lo sconto in fattura è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 per il bonus ristrutturazioni 50%, l’ecobonus, il sismabonus, il bonus facciate e per l’installazione di impianti fotovoltaici e colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Fino al 31 dicembre 2025 per il superbonus 110%.

Come funziona lo Sconto in Fattura

Lo sconto in fattura introdotto a partire dal gennaio 2020, con il Decreto Rilancio 34/2020, è una modalità di rimborso che consente di optare per avere uno sconto, di pari importo, applicato direttamente sulla fattura del fornitore invece che per la detrazione fiscale sull’Irpef. In pratica l’azienda che effettua l’intervento si fa carico di anticipare al cliente, in una volta sola, la somma detraibile dalle imposte e necessaria per coprire le spese dell’intervento edile programmato. 

Tramite lo sconto in fattura, l’impresa che vi realizzerà i lavori, vi anticiperà la spesa detraibile. Quindi, ad esempio nel caso di Superbonus, non dovrete versare alcunché, mentre, negli altri casi, dovrete liquidare una sola quota della spesa. A sua volta, l’impresa potrà cedere o meno il credito alle banche o ad altri intermediari.

Il meccanismo dello sconto in fattura, in sintesi permette di effettuare lavori, quasi a “costo zero” perché trasferisce alle imprese l’onere di recuperare il contributo statale riconosciuto al committente come forma di sconto fiscale.

A quali interventi si può applicare

Abbiamo elencato per voi tutti gli interventi per i quali potrete richiedere lo sconto in fattura.

  1. Sconto in fattura ristrutturazioni

Per le spese previste dal Bonus Ristrutturazione, destinate agli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e per interventi di manutenzione ordinaria realizzati sulle sole parti comuni condominiali. Lo sconto di Facile Ristrutturare! 

  1. Sconto in fattura Ecobonus

Per gli interventi di efficienza e riqualificazione energetica degli edifici. Sono valide anche le spese per acquisto e posa di finestre con infissi e schermature solari nonché sostituzione degli impianti di climatizzazione con caldaie a biomassa o a condensazione almeno di classe A; per l’installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

  1. Sconto in fattura Sismabonus

Per gli interventi di miglioramento sismico dei condomini e di demolizione e ricostruzione o ristrutturazione;

  1. Sconto in fattura Facciate

Per i lavori di pulitura e tinteggiatura esterni, finalizzati a recupero e restauro della facciata (Bonus Facciate).

  1. Sconto in fattura Bonus bagno

Ristrutturare il bagno con lo sconto in fattura è possibile! In questo caso lo sconto in fattura è del 50% ed è valido per le spese per sostituire sanitari, rubinetti, soffioni e colonne doccia con nuovi modelli a scarico ridotto o a limitazione di flusso.

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Chi può richiede l’ecobonus Sconto in Fattura 2022

Lo sconto in fattura 2022 può essere richiesto solo dalle persone fisiche e al di fuori dell’esercizio di attività di impresa e professioni ingaggiate per i lavori di ristrutturazione.

Come richiedere l’ecobonus

Lo sconto in fattura potrà essere richiesto sia prima dell’inizio dei lavori sia ad ogni stato di avanzamento. Dovrà essere il fornitore a concedere lo sconto e a richiedere il rimborso all’Agenzia delle Entrate tramite piattaforma on line. Il rimborso avverrà sotto forma di credito di imposta, il fornitore, però, dovrà verificare preliminarmente quanti sconti può concedere poiché potrebbe non avere reddito imponibile sufficiente per concedere sconti all’infinito. In alternativa potrà cederlo a sua volta ad altri soggetti incluse banche, intermediari finanziari, istituti di credito.

Il vantaggio dello sconto in fattura risiede nella possibilità di avere l’intervento a costo zero. Il costo sarà esclusivamente quello per la richiesta dei visti di conformità della parte tecnica e di quella fiscale. Al più vi potrebbero richiedere l’anticipo al momento dell’accettazione della proposta, ma l’esborso monetario richiesto sarà minimo rispetto al valore complessivo dell’opera da realizzare.

Quindi una volta trovata un’impresa che potrà concedervi lo sconto, vi basterà pagare ad esempio la metà della fattura nel caso del bonus ristrutturazione (50%), nel caso di Superbonus (110%), ricevere una fattura di zero euro.

Come procedere?

  1. Dopo aver selezionato una ditta per i lavori, il tecnico dovrà redigere le pratiche edilizie, quelle energetiche, quelle strutturali oltre alle varie asseverazioni tecniche (da inviare all’ENEA); produrre l’attestato di prestazione energetica APE ante e post-intervento, confermando il salto di due classi sotto forma di dichiarazione asseverata; dichiarare che le opere realizzate ricadono tra quelle agevolabili; verificare la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati.
  2. Ottenuti questi documenti, dovrete richiedere un visto di conformità a un intermediario abilitato (commercialista, esperto contabile, responsabile del CAF ecc…) Tramite questo visto, l’intermediario verificherà che il tecnico abbia prodotto tutte le asseverazioni, le attestazioni e che possieda la polizza assicurativa obbligatoria.
  3. Un commercialista o il CAF da voi delegato dovrà inviare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate in cui dichiarate di voler trasferire il credito alla banca (in caso di cessione del credito) oppure all’impresa. Questa volontà dovrete trasmetterla entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese.

Vi consigliamo infine di scegliere bene i professionisti a cui affidarvi, perché se commettessero degli errori, loro verrebbero sanzionati e voi perdereste il diritto alla detrazione e dovreste restituire i soldi, anche se non li avesse versati.

Sconto in fattura parziale

La novità del 2022 è che sarà possibile richiedere anche sconti parziali in fattura, nel caso in cui il committente voglia detrarre dalle tasse la parte non scontata in fattura nelle misure previste dai vari Bonus/interventi pertinenti. Quindi se la ditta che esegue i lavori accetta lo sconto in fattura parziale (metà dell’importo complessivo delle spese), il contribuente può utilizzare la quota restante sia in forma di detrazione fiscale sia come cessione del credito.

La differenza tra cessione del credito e sconto in fattura

Lo sconto in fattura non va confuso con la cessione del credito.

Tramite lo sconto in fattura, l’impresa che vi realizzerà i lavori, vi anticiperà la spesa detraibile. Quindi, nel caso di Superbonus, non dovrai versare alcunché, mentre, negli altri casi, dovrai liquidare una sola quota della spesa. A sua volta, l’impresa potrà cedere o meno il credito alle banche o ad altri intermediari. Nel secondo caso (cessione del credito), dovrete cedere direttamente il vostro credito a terzi (banche, Poste, assicurazioni o altri soggetti), quindi superando le imprese e i fornitori.

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